Ma una combinazione di fattori, tra cui un inadeguato accesso al cibo, carenti cure per bambini e giovani, scarsa igiene e pratiche sanitarie, e accesso insufficiente all’acqua potabile, continua a causare livelli preoccupanti di insicurezza alimentare. In totale, 1.3 milioni di persone hanno affrontato un’insicurezza alimentare acuta durante la stagione magra del 2023.
In questo contesto, il cambiamento climatico e la degradazione del suolo, attraverso frequenti ondate di calore, siccità e inondazioni, combinati con una cattiva gestione del territorio e la deforestazione nel sud, hanno danneggiato la produzione di cibo e contaminato le fonti d’acqua.
Il Progetto Racines si impegna a rafforzare le competenze delle amministrazioni locali, promuovendo sistemi alimentari sostenibili, in sette comuni Senegalesi.
DAKAR
La città di Dakar affronta un aumento della popolazione senza precedenti (ospita approssimativamente il 25% della popolazione senegalese), che porta con sé maggiori vulnerabilità sanitarie e nutrizionali. Sebbene il Comune si sforzi di migliorare la qualità e le condizioni di vita della sua gente, sta diventando sempre più difficile coltivare colture sane e di alta qualità lì dove le aree coltivabili stanno diventando sempre più scarse.
La sicurezza alimentare a Dakar è minacciata da una combinazione di fattori, tra cui l'elevata urbanizzazione, la crescita demografica e la dipendenza dalle importazioni alimentari. La città, infatti, importa gran parte dei suoi alimenti, rendendola vulnerabile a fluttuazioni dei prezzi globali e a interruzioni delle catene di approvvigionamento, com’è accaduto in seguito allo scoppio della pandemia del Covid e del conflitto tra Russia e Ucraina.
Alcune iniziative e progetti sono stati implementati in collaborazione con la FAO e ONG ma, nonostante risultino efficaci, rimangono su scala ridotta rispetto al fabbisogno complessivo della città. Un esempio è l’introduzione dei micro-giardini, in cui si producono verdure fresche, vengono coinvolte donne e gruppi vulnerabili, si genera reddito tramite la vendita del surplus e si diversifica la dieta delle famiglie.
LOUL SESSÈNE
L’aumento globale del livello del mare spinge l’acqua salata verso le terre continentali, rendendole suscettibili alla salinizzazione del suolo. L’espansione di queste terre salate nella regione di Fatick e del delta di Sine-Saloum riduce le terre coltivabili e la produttività, e deteriora le già precarie condizioni delle popolazioni rurali e compromette il futuro dei sistemi di produzione agropastorale.
L’erosione costiera, la degradazione delle mangrovie, la pressione della pesca industriale e i cambiamenti climatici impattano ulteriormente su agricoltura, pesca e disponibilità di acqua dolce.
KAFOUNTINE
Kafountine è un importante polo nella Bassa Casamance: l’economia locale dipende fortemente dalla pesca, dalla trasformazione del pesce e, in misura minore, dall’agricoltura e dal commercio. Negli ultimi anni la regione ha affrontato molteplici sfide — pressione sulle risorse ittiche, erosione e rischio di salinizzazione delle aree costiere, fragilità economica post-conflitto e vulnerabilità ai prezzi e agli shock climatici — che spiegano l’urgenza di innovazione nei sistemi alimentari.
Molti nuclei familiari traggono la maggior parte del reddito e dell’alimentazione dalle catture locali e dalla filiera, ma la riduzione delle catture si traduce rapidamente in perdita di capacità di acquisto e in aumento di strategie di coping, come la riduzione dei pasti e l’indebitamento.
RONKH
Ronkh è una comunità rurale nel dipartimento di Dagana, Regione di Saint-Louis, situata nel delta del fiume Senegal: agricoltura irrigata dal fiume, allevamento e attività legate alla gestione dell’acqua sono attività centrali per la popolazione.
L’accesso all’acqua potabile e la gestione idrica sono temi spesso studiati, soprattutto dopo la scoperta di alte concentrazioni di piombo riconducibili alle attività agro-industriali e all'estrazione illegale dell'oro (gold panning). Chiaramente, la presenza di questo e altri metalli pesanti nell'acqua preoccupa in quanto porta con sé rischi diretti per la salute umana e animale, e di conseguenza per l’economia.
PEULH NIAGUE
Niague Peulh, nella regione di Dakar, è un villaggio in piena espansione a causa delle numerose famiglie provenienti dai quartieri inondati della capitale. Infatti, nel 2017, il governo senegalese ha costruito delle città alla periferia di Niague per alloggiare queste famiglie, raddoppiandone la popolazione.
Tuttavia, i servizi pubblici non sono stati innovati e devono rispondere ai bisogni di questa popolazione in crescita e in condizioni precarie. Questo inurbamento esercita forte pressione su terreni, risorse e sistemi produttivi.
WALALDE
Walaldé è una località situata nel dipartimento di Podor, nella regione di Saint-Louis, nel nord del Senegal. Questa zona, come molte altre comunità rurali del Senegal settentrionale, tradizionalmente caratterizzata da un'economia agricola e pastorale di sussistenza, sta affrontando sfide significative legate alla sicurezza alimentare, alla gestione delle risorse naturali e alla resilienza climatica. La regione è infatti vulnerabile a eventi climatici estremi, come siccità e inondazioni, che compromettono la produzione agricola.
Nel novembre 2024, ad esempio, inondazioni senza precedenti hanno devastato oltre 16.000 ettari di terre agricole, mettendo in pericolo la sicurezza alimentare di circa 250.000 persone nella regione, evidenziando la necessità urgente di strategie di adattamento ai cambiamenti climatici e di investimenti per migliorare la resilienza delle comunità agricole.
COUBALAN
Coubalan è un piccolo villaggio situato nella regione della Casamance, nel sud del Senegal. Questa zona, caratterizzata da un clima tropicale umido e da una ricca biodiversità, è anch’essa tradizionalmente basata sull'agricoltura per il sostentamento quotidiano, sull'allevamento e sulla pesca.
Tuttavia, negli ultimi anni, la comunità di Coubalan si è ritrovata ad essere vulnerabile di fronte a eventi climatici estremi, come inondazioni e siccità, a problemi di sicurezza alimentare e di mala gestione delle risorse naturali.
Ma nel corso degli ultimi anni diverse iniziative di rafforzamento agricolo sono state implementate, con l’obiettivo di aumentare la produzione locale e la diversificazione delle colture, per rendere la comunità e i sistemi alimentari più resilienti e sostenibili. Parte integrante di questi interventi è proprio aiutare la comunità a gestire la propria agricoltura in modo sostenibile e contribuire alla sovranità alimentare: colture adatte al contesto locale, metodi di irrigazione, tecniche di conservazione.
Giorgia D’Amico
