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ADOZIONE Life in Adoption Network

Adozione Internazionale nel 2021: una luce in fondo al tunnel del COVID

Alcuni Paesi sono ancora chiusi, ma ora gli uffici gestiscono tutte le pratiche on line, le partenze delle coppie sono ricominciate e soprattutto abbiamo fatto tesoro della crisi

Quanto tempo il covid ha “rubato” a chi desidera avere un figlio e per farlo ha scelto di intraprendere il meraviglioso percorso dell’Adozione Internazionale?

Se lo chiede Io Donna, settimanale del Corriere della Sera, in un articolo a firma di Elena Meli, che sottolinea come la chiusura delle frontiere e le difficoltà del lockdown abbiano messo in “stand by” numerose coppie in attesa di ricongiungersi con il proprio ‘figlio’. “Si stima – scrive il settimanale – fossero 500 i bimbi già assegnati pronti a venire in Italia”. Segnalando come questa non sia stata che l’ultima goccia a far traboccare un vaso già colmo di difficoltà, sia dal punto di vista dei costi: “decine di migliaia di euro, ma la cifra è in continuo aumento (ci sono perfino le “tasse adottive” da pagare nei Paesi stranieri) – sia per l’attesa – : “in media almeno tre anni”.

I minori proposti dai Paesi di provenienza, alle coppie disponibili all’Adozione Internazionale sono inoltre, sempre più spesso bimbi con gravi patologie, che come sottolinea Io Donna -“in qualche caso vengono scoperte quando le pratiche sono già ben avviate o addirittura all’arrivo nel Paese straniero. Così, se nel 2010 le adozioni internazionali erano oltre quattromila, nel 2019 sono state poco più di 1200 – e i numeri del 2020 si prospettano ancora al ribasso.

Eppure, in quest’anno così martoriato dall’emergenza sanitaria si intravede chiaramente una luce, una nuova speranza per l’adozione internazionale: “Molte pratiche sono state bloccate a lungo, alcuni Paesi sono ancora chiusi, ma ora gli uffici gestiscono tutte le pratiche on line, le partenze delle coppie sono ricominciate e soprattutto abbiamo fatto tesoro della crisi – dichiara Marco Griffini presidente dell’Associazione Amici dei Bambini a Io Donna - abbiamo iniziato per esempio a svolgere online le attività di formazione per le coppie e questo resterà anche in futuro, perché elimina la necessità di spostarsi per gli incontri e riduce i costi per le famiglie. Alcuni Paesi, per esempio Haiti, hanno avviato l’affiancamento on line, con i primi incontri fra famiglia e bambino che avvengono sul web; la stessa Haiti ma pure Burkina Faso, Burundi e Congo organizzano trasferte con loro operatori per portare i bambini in Europa. Russia e Cina sono tuttora Paesi più complicati da gestire e sappiamo che con la pandemia il numero di bambini abbandonati aumenterà, ma le coppie che scelgono di restituire dignità e futuro ai bimbi attraverso l’adozione possono iniziare il percorso con fiducia, anche in tempi di Covid-19”.

Una nuova spinta per l’adozione internazionale che nasce anche grazie a nuove sinergie tra gli enti, com’è accaduto con Lian (Life in Adoption Network) partnership autorizzata ad operare in 50 Paesi esteri con ben 33 sedi in Italia, di cui Amici dei Bambini assieme ad ASA Onlus, Ariete Onlus, CIFA for people, Fondazione Patrizia Nidoli, fa parte.

Delle nuove speranze per il 2021, delle criticità legate alla pandemia e di molto altro si discuterà nel convegno “L’adozione internazionale ai tempi del covid 19”, webinar organizzato da Ai.Bi. Amici dei Bambini, in collaborazione con CEFAM (Centro Europeo Formazione Accoglienza Minori) e con il contributo della Provincia autonoma di Bolzano, che si terrà mercoledì 16 dicembre, dalle ore 10 alle ore 13.30, in diretta sulla piattaforma Zoom.

Tra gli importanti attori che saranno presenti all’incontro spicca la presenza del nuovo vicepresidente CAI, Dott. Vincenzo Starita e di molte altre autorità delle istituzioni locali.

Sarà possibile iscriversi al webinar entro le ore 14.00 del 15 dicembre, accedendo alla pagina: www.aibi.it/convegno-adozioni

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